Lo svezzamento culinario - PARTE SECONDA - 'A pasta cu l'ovu

Cara Malù,

l'altra sera mi ero rassegnata a cenare con una minestrina. 

Già.

Gli spazi vuoti che lascio nel post non riescono a rendere l'idea del vuoto che già sentivo nello stomaco al solo pensiero di questa "magra" cena, quando, ad un tratto, tutto è stato "riempito" da una semplice frase di mia madre: " e se facessimo 'a pasta cu l'ovu, come piaceva a tuo nonno Mico?".  Io ho titubato. "In che senso, cosa sarebbe?" " Ma come, non ti ricordi, metti un uovo nella minestra quando è praticamente pronta e cotta la pastina! Vedrai che delizia". 

E proviamo 'sta delizia, tanto, peggiorare un'insipida minestra (per giunta in busta) è impossibile.

Così, sfamato e messo a letto Baby M., mi sono calata nei miei nuovi panni da cuoca e, con un'incredibile destrezza che manco Cracco in persona, ho rotto SENZA FAR CADERE PEZZI DI GUSCIO nella minestra (in busta, ok, quella avevo e non avevo tempo per fare altro) un ovetto carino e ho mescolato il tutto ammirando il bianco dell'uovo rapprendersi (il bianco dell'uovo mi è sempre piaciuto molto).
Ho "impiattato" (cioè me ne sono versata un bel mestolo) e.........la mia faccia è stata quella del terribile critico culinario che in Ratatouille assaggia la ratatouille e piange commosso perchè ritorna con la mente alla sua infanzia e all'amore che ci metteva sua madre nel preparargli quel piatto così semplice ma così saporito!
Insomma, questa faccia qui sotto:


E me ne sono versata altri mestoli, mia cara Malù.
Basta davvero poco per trasformare il gusto di una pietanza, forse è questa la magia della cucina che io non ho mai compreso.
La suggerisco a tutti voi che vi trovate, a volte, disperati, a fine giornata, senza aver fatto molta spesa e troppo stanchi anche solo per pensare a cucinare. 

Commenti

  1. Grazie del consiglio! Che carina l'idea di associarti ad Anton Ego che ricorda la sua infanzia... :D :D :D

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