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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

Ci vorrebbe il mare

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Cara Malù,  Masini, nel suo pessimismo cosmico, una cosa giusta l'ha detta: ci vorrebbe il mare, che accarezza i piedi, ci vorrebbe il sale per guarire le ferite. Io questa settimana ho le balle che girano a mille. In realtà ormai mi girano da un po' di settimane. Forse da mesi. E' che girano a intermittenza, per cui non sempre me ne rendo conto.  Il lavoro va male, lo dicono troppi, cantava l'Irene, e mi ritrovo d'accordo pure con lei, anche se io non ho la sua valigia di sogni prima della partenza su cui concentrare pensieri positivi e quindi la mia testa gira, gira, gira assieme alle balle, smuovendo pensieri ombrosi e grigiosi. La legge di attrazione mi punirà, lo so. Amen. 

Voglio volere

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Cara Malù, ieri, dopo tre mesi, ho trascorso una serata da "mamma in libera uscita" e non poteva esserci uscita migliore che andare a sentire il Liga in concerto. A onor del vero, il mio rapporto col Liga è sempre stato un po' contraddittorio perché, tranne qualche brano storico del tipo "Ho messo via", "Balliamo sul mondo", "Certe notti", "Ti sento" ecc... non mi ha mai detto molto.  In generale, difficilmente impazzisco per la musica  e le voci italiane. Una mia amica, fan sfegata del Liga, di quelle che si tatuerebbero interi suoi brani addosso (e sospetto anche una sua fotografia), mi ha convinta ad andare a vederlo a San Siro.  Era l'afoso luglio del 2011, sono uscita dallo stadio con circa 25 punture di zanzara lombarda, totalmente sfatta e....felice, felice, FELICE! E' stato uno spettacolo. Un vero spettacolo. Di quelli che ti lasciano stampato in faccia un sorriso da ebete e un ritornello che risuona