Il quaderno di Maya

Cara Malù,

una mia amica sostiene che i libri non entrino mai a caso nella nostra vita.

Se così è, sono stata guidata verso la scelta di questa storia per una ragione. 

Maya è una delle numerose "eroine" della Allende. Papà cileno, mamma danese, che ben presto fa ritorno in Danimarca lasciandola sola con il padre, il quale, a sua volta, l'affida ai nonni perché troppo occupato a girare il mondo per lavoro (è un pilota). 

Maya, quindi, cresce nella grande casa dei nonni a Berkeley. La sua Nini (la nonna paterna), fuggita con il figlioletto dal Cile durante la guerra civile a seguito della morte del primo marito, ha incontrato in Canada il vero amore della sua vita, un professore di astronomia di colore, chiamato "Popo" da Maya, il nonno adorato che l'accoglie sulla sua grande pancia e le mostra le stelle col telescopio nella torre della casa che ospita l' osservatorio. 
Maya trascorre con i nonni un'infanzia felice, tra la scienza e le stelle del suo Popo e le leggende e i riti scaramantici della sua Nini. 


Durante l'adolescenza qualcosa inizia a spezzarsi in Maya. Non riesce a volersi bene. La frattura definitiva arriva con la morte dell'adorato Popo. L'ultimo dialogo tra i due è intenso e delicato allo stesso tempo. E' il motivo per cui credo che questo libro sia arrivato fino a me.

" Che cosa ci sarà dall'altra parte Popo? Credi che ci sia una vita dopo la morte?"
" E' una possibilità ma non è dimostrato".
" Non è dimostrata nemmeno l'esistenza del tuo pianeta ma tu ci credi lo stesso".
" Hai ragione Maya, è assurdo credere solamente in ciò che si può dimostrare".
" Ti ricordi quando mi portasti all'osservatorio a vedere una cometa, Popo? Quella notte vidi Dio. Attraverso il telescopio potei vedere chiaramente la coda della cometa. Era un velo da sposa e dietro c'era Dio".
"Com'era?".
" Come una ragnatela luminosa, Popo. Tutto ciò che esiste è collegato attraverso i fili di questa ragnatela. Non posso spiegartelo. Quando morirai viaggerai come la cometa e io sarò attaccata alla tua coda".
"Saremo polvere siderale".
"Ah, Popo".
"Non piangere bambina mia, perchè fai piangere anche me e poi inizia a piangere la tua Nini e non la finiremo mai di consolarci".

Il Popo chiede a Maya di fargli una promessa, di non amarsi mai meno di quanto la ami lui
Maya, per molto tempo, non la mantiene ma l'amore dei nonni ha comunque un'influenza su di lei ed è ciò che la manterrà in vita e che la sosterrà nei momenti più bui. 

Il "quaderno" di Maya è il diario in cui racconta del suo esilio a Chiloè, arcipelago del Cile meridionale dove è costretta a rifugiarsi per salvarsi la vita, ospite di un vecchio amico della sua Nini; qui Maya ritroverà sè stessa, scoprendo le sue origine, aprendosi ad una realtà completamente diversa da quella a cui era abituata, vivendo a contatto con una natura rude ma capace di riportare quiete ed equilibrio nella sua vita tormentata, conoscendo amici nuovi e riuscendo per la prima volta ad innamorarsi. 

Un noir a tinte rosa nel quale si scorge una grande spiritualità che compare proprio quando meno te l'aspetti, celata dietro la descrizione del degrado più sordido che un essere umano possa arrivare a sopportare. Il messaggio di fondo: la speranza di poter sempre avere una seconda possibilità di rinascita e di poterla trovare in posti dove mai, mai ci aspetteremmo di sentirci felici.

Insomma, io lo consiglio e cercherò di non amarmi mai meno di come mi amino e mi abbiano amata durante la mia vita.






Questo post partecipa all'iniziativa di Paola del blog www.homemademamma.com "Il venerdì del libro" e all'iniziativa Ispirazioni & co. Il tema del mese di Luglio è Pillole di libri.




Commenti

  1. Ciao! Sono andata a vedere su amazon se questo libro fosse presente, ma non riesco a trovare l'anno di pubblicazione. Tu sapresti indicarmelo? :)

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    1. Ciao Chiara, prima edizione 2011, quella economica 2013! Io l'ho preso da Feltrinelli!

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  2. Amo Isabel Allende!
    Questo libro però non l'ho ancora letto. Sa creare ambienti non fisici ma intimi, profondi con una naturalità unica.

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  3. Fantastico questo libro. Soprattutto per come tratta il tema della tortura ai tempi del golpe e della dittatura di Pinochet.

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  4. Libro straordinario. Mi è piaciuto un sacco.
    Ma come sai, come ho già detto in community, con Allende si sfonda sempre una porta aperta.

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