Il coraggio di una madre

Cara Malù,

oggi voglio raccontarti una storia. E' la storia di una donna bellissima che desidera più di ogni altra cosa avere un bimbo. E la vita l'accontenta, arriva un bambino meraviglioso, pacioccone, dagli occhi grandi che le assomiglia un sacco.

Il bimbo cresce ma la mamma sente che qualcosa non va. Non se lo sa spiegare all'inizio ma l'istinto le dice che quegli occhi grandi sono troppo distanti, distratti, a tratti assenti.

Purtroppo, un brutto giorno, la mamma ha la conferma della fondatezza dei suoi sospetti dai medici: è autismo.

Prova un turbine di emozioni all'unisono: disperazione, senso di colpa, rifiuto. Da qui, comincia il suo percorso di crescita che la porterà a scoprire un mondo nuovo, a comprendere che quel bambino così desiderato è perfetto così com'è e ad impiegare ogni energia per farlo crescere sereno e per far conoscere anche agli altri il significato della parola autismo nella speranza di ridurre, e magari cancellare, l'isolamento con cui si ritrova a fare i conti tutti i giorni. 

Decide così di aprire una sorta di diario nella pagina facebook "La mamma di Saul" dove condivide momenti di gioia e dolore quotidiani, la gioia per i progressi del piccolo Saul e il dolore per le crisi di rabbia e pianto che ogni tanto si ripresentano, la gioia per le amicizie fatte a scuola e il dolore per quei genitori che apertamente e senza alcun pudore si lamentano della presenza di Saul in classe, nemmeno fosse un animale pericoloso da rinchiudere.

Io la seguo e leggo sempre e non solo perchè questa mamma meravigliosa è mia cugina ma perchè ha un'anima bella e rara che è un piacere scoprire tra le righe dei suoi racconti.

Ora io nel mio piccolo voglio condividere la sua storia e cercare di aiutarla nella sua lotta all'ignoranza e alla poca sensibilità nei confronti di chi è affetto da autismo.

Questo è il link della pagina FB: La mamma di Saul

E d'ora in poi, se vi imbatteste in un bambino iperattivo che non riesce a rimanere in coda al supermercato o che piange e urla senza un apparente motivo, non puntate immediatamente il dito sulla madre o sul padre che lo accompagna; potrebbe non essere colpa di mancanza di disciplina. 

Cerchiamo tutti di avere più comprensione nei confronti dei bambini e di usare quel minimo di sensibilità che può farci capire di fronte a quale situazione ci troviamo.

Ti voglio bene mamma di Saul.

P.S.: Saul è un nome ebraico e vuol dire "chiamato, voluto, desiderato". Che altro potrei aggiungere? Leggete lei, che scrive anche meravigliosamente.




Commenti

  1. Meraviglioso quello che scrivi, Serena! Tutti dovremmo ricordarci sempre di questa e di tutte le altre mamme e papà che ogni giorno lottano per i loro bambini, senza perdersi d'animo, amando di un amore infinito che sconfina nell'incredibile... Seguirò sicuramente la mamma di Saul, e intanto condivido...

    Un abbraccione,

    Regina

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  2. Ciao Malu sono corsa a leggere la pagina di tua cugina,ammiro sempre le persone che non si lasciano sopraffare,amiro tutto questo amore.

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