"Tu ti annoi a giurisprudenza"

Cara Malù,

per caso ti ricordi della meravigliosa Prof. di lettere del liceo? Quella che riuscì, arrivata alla soglia dei 16 anni di vita, a farmi odiare il mio modo di scrivere e mi convinse di essere del tutto priva di qualunque possibile dote artistica, nonché di fantasia, paragonandomi a una Sfinge che rimane sempre impassibile e immobile nel suo banco e all'aridità del deserto sub-sahariano?

Quella lì, sì, quella che sembra la stilista del film Disney "Gli Incredibili" con la voce ancora più roca di Amanda Lear.
Lei, per intenderci..


Quella che manifestava in ogni occasione tutta la sua delusione per una carriera nella scuola pubblica che pareva averla resa depressa e disincantata. Quella che, probabilmente priva di sogni suoi, o ai quali aveva rinunciato chissà quando e chissà perché, riversava la frustrazione sugli alunni etichettandoli con giudizi decisamente totalizzanti.



In particolare, ti ricordi la volta in cui si ritrovò d'accordo con la mia scelta di iscrivermi a giurisprudenza perché "sei logica e razionalità allo stato puro"  mentre implorò una delle sue pupille di ripensarci perché "ma nooooo, tu ti annoi a giurisprudenza, tu sei creativa, sei vivace, non va bene per teeee, va bene per leiiii!",  puntando il suo ditone indice al mio indirizzo. E io, in effetti, rimasi impassibile, immobile, come sempre.

che poi sono affascinante..




Mi ricordo che la mia immobilità divenne ad un certo punto una vera e proprio sfida nei suoi confronti. Lei mi giudicava questa e io l'accontentavo, con quella testardaggine adolescenziale che scaturisce dall'essere ferita, nel profondo, senza volerlo ammettere.

Ero stata ferita da un giudizio che, senza rendermene conto, stava diventando DAVVERO me stessa.

Mi misi addosso questa immobilità e mancanza di cuore (perché questo era ciò che realmente credevo mi si rinfacciasse) come una veste di sartoria, cucita a mano e su misura per me, credendo di avere il controllo del gioco, credendo di saper mantenere distinta la realtà, cioè la mia vera Io, dalla finzione, cioè la maschera da riservare a chi mi giudicava superficialmente; invece mi fregai con le mie mani perché iniziai a considerarmi davvero priva di creatività ma forte di logica razionale, poco incline alle sciocche sdolcinatezze del mondo degli artisti, sicura di un futuro brillante nel mondo delle beghe legali.





E in effetti brillai nel corso degli studi universitari. Poi, come ben sai, arrivò la laurea e la rottura. Lo scollamento. Tra il vestito di sartoria, che iniziava a logorarsi, e la me stessa rimasta quasi uccisa dall'immagine che quella Prof. aveva costruito per me e che io ho fatto mia, per una stupida sfida, raccontandomi la favola che la sua opinione non valesse nulla. In realtà, mi sono trasformata nell'etichetta.

Sono stata la Sfinge per tanti e tanti anni. Per fortuna, dal punto di rottura in poi ho continuato a disfare la veste logora per ricostruirmi un abito da sogno, blu, con tanti brillantini, ampio, con la gonna che fa la ruota quando danzo.

quanto mi piace questo!!


Nel corso del primo incontro di danza creativa ho provato una sensazione che forse non ho mai provato prima, se non da bambina: lì, in quella sala, su quel parquet, ad ascoltare le parole della conduttrice, a danzare dopo un po' di anni di immobilità, io mi sono sentita a casa, con persone che potevano capirmi davvero e che non mi vedevano come una Sfinge ma come una donna con un mondo interiore ricco tanto quanto quello di qualunque altro essere "sensibile". Mi ricordo che lo sussurrai sottovoce nel corso della pausa: "Io sono a casa".

E sì, cara Prof., forse non mi sono annoiata a giurisprudenza ma mi sono rotta le palle all'infinito nei successivi nove anni perché, alla faccia tua, IO SONO (anche) UNA CREATIVA! Mi viene ancora un po' da ridere a dirlo e ancora il senso di insicurezza mi chiama a rapporto ma...SI', HO ANCH'IO UNA CREATIVITA'  e voglio farne una professione!

Si dice che la casa sia un luogo del cuore. Io dentro una sala da ballo mi sento a casa, nel corso di una lezione di danza mi sento in famiglia, quando ballo sento di rispettare me stessa e la mia natura.

Ecco chi l'ha detto..
Alla faccia tua.








Questo post partecipa all'iniziativa Ispirazioni & Co. Il tema del mese è "Casa"



Commenti

  1. Quanto posso far male giudizi avventati... che poi, a creatività si può sviluppare se si vuole.
    Ma intanto partiamo con intenderci su cosa sia creatività-
    Vuol dire solo saper lavorare di fantasia con le parole? Soltanto lavorare di fantasia con i pennelli da pittore?
    O vuol piuttosto dire sapersi creare quel mondo lavorativo che ci fa stare bene? Diventare giornalista... usare i pennelli ma da make up... suonare il banjo oppure sulle note di due pietre sbattute una contro l'altra sapersi muovere in un mondo magico?
    Al di là della laurea, mi pare che tu la creatività la possegga. E' tua dote personale ascoltare la musica e "Creare" passi e movenze uniche.

    Cara prof... creatività non si esprime soltanto imbrattando tele o fogli di carta. reatività è una parola a largo spettro, a 360°. Mi spiace che lei non lo abbia capito. E mi spiace ancora di più che lei e altri come lei abbiate fermato in un blocco immagine ragazze come Serena.
    Saper giudicare è un'arte ma non è da tutti.
    BAcio Serena!

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    1. Ciao Pat, purtroppo la scuola a volte crea più danni che altro..quando una personalità è in formazione è anche facilmente influenzabile e in quel liceo non sono stata l'unica a essere stata segnata dall'opinione di alcuni docenti. Sia ben chiaro, la critica costruttiva è necessaria anzi doverosa da parte di un docente! Ma alcuni di questi arrivano a farti sentire una nullità..non nel mio caso specifico ma ad alcune amiche è successo e ci sono voluti anni per liberarsi di questa convinzione, qualcuna non se ne è mai liberata del tutto. La creatività è in ciascuno di noi, è sbagliato il messaggio che o si è dei geni assoluti nella propria arte o si è del tutto privi di qualunque dote artistica. Almeno, io la penso così. Grazie per il commento cara Pat :)

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    2. Anch'io la penso come te.
      Prima di tutto, quando si è adolescenti o si è fragili e ci si lascia intortare da certi giudizi o si è ribelli e si finisce di crearsi altri problemi.

      Quanto alla creatività, anche aprire il frigorifero e trovarlo semivuoto ma riuscire a mettere insieme un pasto è creatività.
      Tutto ne possediamo almeno una dose. Bisogna tirarla fuori.
      Bacio stella

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  2. Sono un Avvocato, e non mi manca affatto la creatività. Ti dirò di più: non ho nessuna intenzione di rinunciarvi, perché il mio lavoro ne beneficia. Ci sono settori del diritto in cui l'empatia e la sensibilità fanno la differenza. E poi perché dovrei rinunciare alla mia creatività? Tutelo la proprietà intellettuale, sono nel cuore pulsante della creatività 😊
    Serena scrollati di dosso i giudizi degli altri e fai quello che senti!
    Marina

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    1. In effetti Marina hai ragione, può esserci creatività anche nella professione! Io mi sento un po' un alieno a dire che sono avvocato ma voglio fare la danzaterapista..eppure mi rendo conto che tanti colleghi hanno hobbies artistici (ne ho conosciuti tantissimi qui che hanno un blog)! Il fatto è che io vorrei non fosse più un hobby, intendevo dire questo col post. Il ruolo dell'avvocato, creativo o meno, non fa per me a dispetto dei giudizi altrui :)

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  3. Fare l'avvocato E' un lavoro creativo!!! Studi, certo, parti dalle leggi ma poi crei con le parole delle tesi, le sostieni, le esponi in modi che devono essere sempre diversi, adatti la realtà e la legge ai singoli casi.. Non credo sia casuale che molti avvocati siano anche scrittori o comunque abbiano passioni creative pure fuori dall'ufficio. Credo che quella prof non ne capisse nulla. Poi, chi ha detto che razionalità e creatività non si sposino? Fai bene a seguire la tua strada ed il tuo sogno, quale che sia. Purtroppo certi giudizi ci ingabbiano, capisco di cosa parli, a me è successo con il modo in cui mi vedevano in famiglia..però noi dobbiamo liberarcene. Secondo me, da quel che leggo, il percorso che stai facendo è quello giusto, continua cosi!

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    1. E' vero Giulia, tantissimi colleghi hanno passioni creative anche se credo sia dovuto al bisogno di fuga dalle tensioni che necessariamente questo tipo di lavoro comporta, dallo studio perenne di tomi e atti. Si è sempre in mezzo ai litigi, questo non si può negarlo, e l'arte secondo me è un modo per trovare un po' di pace, un po' di leggerezza. Ti do ragione sul fatto che un buon avvocato deve avere fantasia per sostenere di volta in volta la difesa più adatta al caso! Sì, sì, io continuo, il senso di tutta questa storia è che noi siamo in continuo mutamento e le etichette non hanno senso proprio per questo..Un bacio!

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  4. Ti capisco in pieno, la prima esperienza con la mia Maestra delle elementari è stata catastrofica (ne ho parlato giusto ieri sul mio blog...). Non ha capito nulla di me (neanche ora, che sono passati tanti anni) eppure mi ha giudicata, etichettata. Ma io non ho accettato questa sua sentenza e, cocciuta come sono, sono andata avanti per la mia strada, con la mia personalità, con la mia creatività. La danza è stato il mio salvagente, il mio modo di esprimermi, da sempre. Ed è un po' quello che hai fatto anche tu: indossa il tuo bell'abito blu e balla con passione e con tutte le forze che hai. Con o senza musica, su un palco o nel salotto, con o senza spettatori... perché la protagonista della tua vita sei solo TU! Un abbraccio grande, Eli

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    1. Ho letto Eli, che esperienza terribile! Io ho un po' di ansia per mio figlio e i miei nipoti ma farò tesoro del mio vissuto per cercare di aiutarli a non sentirsi così. Anche tu ami la danza??? Ma daiii! Ecco perché amo la blogosfera, mi piace scoprire storie nuove e conoscere persone che hanno cose in comune con me! Mi fa sentire perfettamente e meravigliosamente "normale", capisci cosa intendo vero ;) Ho pure saputo lo scorso sabato di un'avvocatessa di Milano che lavora solo part time e come seconda attività fa proprio la danzaterapista!!Evviva! Qui tutti sgranano gli occhi quando dico cosa vorrei fare e cosa faccio al momento ahaha Un bacio grande e grazie per il commento!!

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  5. Post magnifico, Serena e quanta verità!
    Goditela la tua creatività, vivila e fregatene.
    Alla fine, sai, quello che pensano gli altri importa gran poco, anche se, soprattutto quando si è giovani, pare il contrario.
    Grazie per il contributo alla raccolta!

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