La Superba Signora del Mare

Cara Malù, 

come sicuramente ricorderai, tra i miei buoni propositi per il 2015, per la precisione al numero 5 della lista, compare quello di tornare a viaggiare nonostante la difficoltà di portare in giro Baby M. (ormai prossimo agli 11 kg X 70 cm, 6 mesi e 6 denti, marsupio-repulsivo sin dalle prime settimane di vita).
Come in tutte le difficoltà, anche in questa c'è del buono. 
Sto imparando a ridefinire il concetto di "viaggiare". Prima della maternità, il mio concetto di "viaggiare" non comprendeva mete "locali-italiane" ma solo europee o (top!) extra europee. Se mi capitava di fare un giro in montagna, nella vicina Valle d'Aosta, o in collina, magari nella confinante Toscana, non mi sembrava di stare effettivamente "viaggiando" ma solamente "svagando la mente con un panorama diverso da quello che posso vedere da casa mia e caricando i polmoni di aria salubre per resistere allo smog cittadino".
Quanta superficialità in questa mia visione.
Per fortuna, il mitico Baby M. mi sta "raddrizzando" anche sotto questo aspetto e ne ho avuto conferma dalla felicità che ho provato a trascorrere un semplice pomeriggio di domenica a passeggiare da casa mia fino alla lanterna.
Di quale lanterna sto parlando? Giusto Malù, mi spiego meglio per i visitatori che ci stanno leggendo e  non conoscono la mia "collocazione geografica": io abito a Genova Sampierdarena, quartiere di luci e ombre che ha prestato il fianco ad un rapido degrado ma che ancora conserva delle perle da visitare e gustare in una giornata di sole per grandi e piccini. In questo caso, la "perla" è la (ormai non più nuovissima) passeggiata che dal terminal traghetti porta alla famigerata lanterna, simbolo di Genova.
Ecco, nonostante abiti a mezz'ora a piedi da questa passeggiata, non l'avevo ancora fatta, a dimostrazione che spesso si visitano luoghi lontani e quasi per niente quelli vicini. Bene, la poca voglia di caricare in macchina il passeggino (operazione che puntualmente fa imprecare mio marito per dieci minuti buoni perchè va smontato per farlo entrare nel bagagliaio della nostra macchina, decisamente poco "formato famiglia") e di infilare Baby M. nel seggiolino (anche questa operazione non è priva di problemi perché comporta la necessità di sorbirci altri dieci/quindici minuti buoni di pianti disperati dal momento che il Baby odia sentirsi "stretto" tra le cinture, che strette non sono. Eh sì, è un po' uno spirito libero, si sente "stretto" persino nel sacco a pelo del passeggino..è morbido, neh, può muoversi senza problemi, gli lascia scoperte le braccia, ma lui tant'è...qualche protesta la deve esternare!) ci ha portati a percorrere la solita via Cantore a piedi; stavolta, però, abbiamo deciso di percorrerla proprio tutta, fino al terminal traghetti, e di proseguire sino alla lanterna. 
C'è voluta una mezz'ora buona di cammino per arrivare all'inizio della passeggiata, mentre questa si percorre in dieci minuti agevolmente, anche con il passeggino; è aperta fino alle 18 d'inverno e le 19 d'estate e lungo il percorso ci sono varie fotografie che mostrano il  porto e chi ci lavorava agli inizi del secolo scorso; naturalmente è illustrata la storia della lanterna stessa e vi sono anche delle rappresentazioni che ritraggono la Sampierdarena di un tempo, quando esisteva ancora una spiaggia (la Bis è riuscita a vederla e a farsi il bagno!) e le numerose ville del quartiere erano vere e proprie residenze estive (la casa al mare dei nobili di un tempo. Avrei abitato in riva al mare, sono nata nell'epoca sbagliata!).
Alla fine, dopo l'ultima curva in salita, eccola la lanterna! Maestosa, elegante, regale. 
Arrivati all'ingresso del museo e della biglietteria, io mi sono dovuta fermare nel piccolo parco che si trova subito dopo il museo per dare il biberon a Baby M. Da questo parco è possibile godere di una bella vista sul mare e rilassarsi un po', ma è naturalmente consigliato percorrere i  173  gradini per ammirare questo panorama dall'alto, entrando nella lanterna stessa fino all'altezza della terrazza, non è possibile salire oltre. 
Non avessi avuto Baby M. (o meglio, avessi avuto un bimbo più leggero che ben tollera il marsupio) sarei salita volentieri; nel mio caso, tornerò quando sarà in grado di camminare! C'erano molte famiglie con bambini che hanno intrapreso la "scalata", quindi direi che è una salita faticosa ma a misura di bimbo.
Che dire, è una gita che consiglio vivamente, per grandi e piccini.
Vi lascio con le foto scattate da mio marito, magari faranno venire voglia di venirci davvero, a Zena, alla lanterna.
Al prossimo viaggio, Malù, che ormai ho capito che anche vagabondare a mezz'ora da casa è un viaggio. 



Foto gentilmente prestate dal marito!











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