Sviluppa il tuo centro (e buon anno!)


" Chi sei tu Jack Frost, qual è il quo centro?"
" Il mio centro?"
" Se l'uomo della Luna ti ha scelto devi avere qualcosa di molto speciale" 
" Quello è il mio centro perchè è così che sono nato, con occhi che percepiscono la meraviglia in ogni cosa...la meraviglia è ciò che io porto nel mondo e che proteggo nei bambini ed è quello che fa di me un Guardiano. E' il mio centro! Qual è il tuo?"
"...non lo so..."


Sono stata Jack Frost a lungo. Forse per tutta la mia vita. Se qualcuno mi avesse chiesto fino a pochi mesi fa quale fosse il mio centro, bè...non avrei saputo rispondere con precisione.

La parola del mio 2016 è stata "worth - valore". Io non conoscevo più il mio valore e ho dedicato quest anno a ritrovarlo. 

I primi sette mesi, come alcuni di voi sapranno, li ho trascorsi sui libri di diritto per concludere un percorso iniziato ai tempi dell'università e partecipare almeno una volta con una preparazione sufficiente al concorso in magistratura ordinaria. 

Nel corso della pausa estiva mi sono concentrata su mio figlio e sulle paure che manifestava con sempre maggiore irruenza; non so se sia stata la presenza costante mia e di mio marito o il semplice compimento dei due anni di età ma, tornati a casa a Zena, la situazione è notevolmente migliorata e ora che chiacchiera meravigliosamente e riesce a comunicare i suoi stati d'animo stiamo tirando un sospiro di sollievo. E' un bimbo sensibile ed esuberante, dolce e testardo, irascibile ed emotivo e ha bisogno di tempo per imparare a gestire questo barile di emozioni che si scontrano tra loro ma...è tutto qui, nulla di più e nulla di meno. Un semplice, meraviglioso essere umano che lotta per mostrare la sua unicità al mondo e lo fa nel modo più congeniale ai bimbi, piangendo ed urlando quando viene ostacolato. Fortunatamente queste crisi di pianto stanno perdendo di intensità, non sono più sfociate in testate e morsi e durano molto meno. Si trattava di attendere il superamento dei due anni, insomma.

Al termine della pausa estiva, tra l'invio di un cv e di una domanda di partecipazione a diversi concorsi pubblici, mi sono ascoltata sul serio e mi sono resa conto che di trovare un lavoro come dipendente schiavizzata nel settore legale mi fregava un kaiser. Quindi ho iniziato il percorso con la business coach Alessia D'Epiro (www.alessiadepiro.it) a fine settembre e ora sono pronta a svelarvi il risultato, il mio centro.

Se dovessi pensare alla Sere-matrioska credo che, come quella di Babbo Natale, inizierebbe con una bambolona cicciotta e riccia dai colori mediterranei sempre sorridente e pronta a fare festa con all'interno una più piccola e incazzosa che vuole solo stare da sola ed una più piccola con gli occhiali e il codice civile in mano un po' saputella e una più piccola che coccola teneramente i suoi affetti più cari e poi il centro: una bambolina con occhi grandi e scuri che cercano freneticamente la magia e la bellezza e si emozionano quando la trovano, una bambolina che ama sopra ogni cosa danzare e comunicare quello che ha dentro con la sua danza e magari, perché no, aiutare gli altri a danzare a loro volta per esprimere la loro parte più autentica e magari, perché no, creare meravigliose coreografie insieme e magari, perché no, unire immagini, parole, musica e fiabe a queste coreografie. 

Questo è il mio centro: supportare, comunicare, assistere con la danza e creare qualcosa che possa emozionare per contribuire nel mio piccolo a creare un po' di quella bellezza che cerco da sempre nel mondo.

E' un progetto ambizioso? Sì. Presuntuoso? No. Per tutta la vita ho creduto di non poter danzare. O meglio, di non poterlo fare al di fuori dei miei sogni e di quelle palestre che ogni tanto frequento. Di non poter creare niente con la mia danza. 
Poi ho scoperto Maria Fux. Ho scoperto la danza terapia o danza creativa. Ho scoperto la scuola Risvegli di Milano. Ho scoperto che c'è chi da moltissimi anni si impegna a diffondere bellezza, supporto, creatività, amore attraverso una danza che è per tutti, anche per me. 
Forse non potrò mai diventare Misty Copeland, non calcherò mai i più grandi palcoscenici del mondo ma potrò onorare il mio centro e fare ciò per cui sono stata creata e no, non è presunzione aspirare a essere il meglio di ciò che possiamo essere, è ricambiare i regali che ci sono stati donati alla nascita utilizzandoli per migliorare, nel nostro piccolo, la vita di chi ci circonda e, di riflesso, anche la nostra.

La parola per il 2017 è un karma: "centre development - sviluppa il tuo centro". E l'immagine che me la ricorderà nei prossimi 12 mesi è questa:

Ballerina - immagine tratta dal web
Anche la Disney mi incoraggia facendo uscire il primo film d'animazione sulla danza il prossimo febbraio, Ballerina! E' la storia di una ragazza che ha un grande sogno e pochi mezzi per realizzarlo..ma naturalmente ce la farà!

Il mio centro è ancora un po' deboluccio, per questo la mia missione per il 2017 è svilupparlo, nutrirlo, curarlo, farlo crescere, per poter iniziare al meglio il percorso di formazione che comincerò il prossimo ottobre e metterlo successivamente in pratica nel mio business in maniera fruttuosa. 

E voi, conoscete il vostro centro?

Buon anno a tutti!


      

Commenti

  1. Ciao SErena, trovare il proprio centro nn è mai semplice però quando lo si trova si è già incamminati verso il successo. Successo che non vuol dire premi o platee plaudenti ma più semplicemente trovare quello che ci fa stare bene e ci soddisfa.
    SEgui il tuo cuore, lui conosce la strada per il tuo personale successo. Io ti auguro che sia più grande di quanto pensi.

    Il mio centro? La famiglia e la scrittura. E se non pubblicherò mai un romanzo da Nobel non mi importa. Finchè srivere mi dà piacere il resto non conta.
    E poi comunque la famiglia è sempre intorno a me! :)
    Bacio e auguri di b uon anno!

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  2. Grande Sere!! Grande. Sai come la penso. Ti faccio i migliori auguri per la tua nuova, intima, luminosa strada... ❤

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  3. Ciao Serena,
    ma che bel post che hai scritto!!!!
    Trovare il proprio centro non è una passeggiata ... anche perchè, in genere, lo seppelliamo dentro di noi per vari motivi.
    Grazie anche all'influenza non sempre positiva degli altri, purtroppo!
    Riuscire a trovarlo spesso costa fatica.
    Ma se si trova, si raggiunge la pace.
    Un abbraccio e buon anno!!!

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